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27 settembre 2010

Vado Ligure

Rispondo in questo modo ad un sondaggio sulla centrale di Vado

Gentile mittente

non risponderò al vostro quesito se non, a mia volta, con una domanda.
Voi ritenete che la centrale così com'è vada bene?
Io, in qualità di Ingegnere e quindi, se mi concede, in parte di "addetto ai lavori", penso proprio di no.
Non posso pertanto definirmi contrario ad una SOSTITUZIONE dei gruppi esistenti, in quanto sono fermamente convinto che le attuali caldaie SIANO DANNOSE ALLA SALUTE PIù DI QUALSIASI ALTRA COSA. Continuare con l'attuale tecnologia significherebbe continuare con il disastro ambientale e verso la salute che continua da quasi mezzo secolo. E' forse questo che Lei vuole?

Personalmente sarei ben felice, a patto che i lavoratori si possano ricollocare altrove, di fare a meno della centrale di Vado Ligure, ma siamo sicuri che possiamo rinunciarci?
Per essere più preciso, vorrei evidenziare che cerco di fare il possibile, nel mio piccolo, per ridurre l'impatto ambientale, spostandomi in bicicletta, concentrando l'uso di apparecchiature elettroniche la sera, evitando l'utilizzo dell'ascensore e gli eccessi di condizionamento, verso il freddo e verso il caldo, del clima nell'ambiente domestico e lavorativo.
Sono fermamente convinto che se tutti agissimo in questo modo, il fabbisogno energetico crollerebbe a picco, ma sono altrettanto certo che così non è (penso, per esempio, al condizionamento del clima del centro commerciale "Il Gabbiano" e di altri esercizi che applicano un ingiustificato dislivello tra microclima interno ed esterno).

Considerato quindi che, a malincuore, è inevitabile mantenere una centrale elettrica (purtroppo le fonti alternative non consentono la produzione di 460 MW), bisogna cercare di monitorarne e ridurne l'impatto ambientale e sulla salute.
Se il referendum fosse calibrato in questo modo, non esiterei a rispondere.
Ma altrimenti, non mi sento proprio di esprimere un parere che, in entrambi i casi, andrebbe a discapito della popolazione.
Sperando in un'utilità costruttica per un dibattito equilibrato e a Sua disposizione, porgo i miei migliori saluti

Prof. Alessandro Venturelli