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03 giugno 2008

Quanlcun'altro si è accorto che a Savona scarseggia il verde..

Il cronico problema della carenza di verde pubblico comincia ad allarmare Savona. Si parla di ben 270 alberi recisi e non sostituiti. Riporto di seguito l'articolo del Secolo XIX

Il verde pubblico sotto i riflettori. Da più parti, nelle circoscrizioni, viene lamentata la carenza di verde a Savona. Secondo i dati del Wwf, negli ultimi anni in città sono stati tagliati circa cento alberi, senza che siano stati sostituiti. Secondo i dati in possesso dalla I Circoscrizione, il numero è ben più alto: 270. Una città con poco verde non è solo brutta a vedersi, ma presenta soprattutto una serie infinita di problemi a livello ambientale.

«Dall’ospedale San Paolo a piazza Mameli, dal Mercato ittico alla sede della Polizia municipale, dalla Scuola edile di Legino al Campus universitario: moltissime strade e piazze di Savona sono prive di alberi - denuncia Valter Lazzari, presidente della III Commissione (Cultura, Servizi sociali, Ambiente, Sport e Turismo) della I Circoscrizione. E, anche dove c’è il verde, molto spesso ha uno scopo decorativo e non è fruibile».

«Il prato inglese è artificiale: è oneroso da mantenere, non è calpestabile e, quindi, incompatibile con i giochi dei bambini - continua - anche il frequente utilizzo di palme è puramente decorativo: la palma non fa ombra, non odora. Inoltre gli alberi acquistati sono già adulti: nessuno ha pazienza di vederli crescere». «A Savona l’amministrazione Gervasio è stata l’ultima che ha alberato le strade - dice ancora Lazzari - si pensi a via Stalingrado e a via Vittime di Brescia. Erano torride d’estate. Ma lui ha fatto piantare dei bagolari, alberi di rapido accrescimento, molto resistenti. Non come i platani, che si ammalano facilmente. Oggi quelle strade si possono percorrere a piedi anche d’estate grazie agli alberi. Molto spesso le scelte di immagine vengono fatte dagli architetti. Gli amministratori non ne hanno colpa».

Ma quanti sono gli alberi a Savona? Secondo l’ultimo censimento effettuato dall’Ata, l’Azienda di tutela ambientale che ha in gestione il verde cittadino, si tratta di circa 4.500 alberi ad alto fusto, palme escluse. «Le piante si trovano in buono stato, anche se nelle zone dove il livello di urbanizzazione è più alto si riscontrano i problemi tipici di ogni insediamento abitativo», spiega Laura Ficai, responsabile dell’Area Verde pubblico dell’Ata. «Le potature annuali cercano di tener conto dei bisogni fisiologici della pianta. Vengono inoltre effettuati interventi endoterapici su piante malate. Esiste un programma, concordato con il Comune, di ripristino delle alberature tagliate poiché non si trovano in buono stato (ad esempio: due alberi in corso Ricci, tre in via XX Settembre, 25 in piazza del Popolo)».

La parola passa agli amministratori. Jorg Costantino, assessore all’Ambiente, ammette: «Il verde a Savona andrebbe incrementato. In questo settore bisognerebbe investire un po’ di più. Nelle città con più verde si vive meglio. Ma il problema è trovare le risorse». Ad avere la competenza del verde pubblico è però l’assessore Livio Di Tullio. «Certo che è necessario il verde, ma ha un costo. Ho messo a bilancio centomila euro per un piano di riforestazione cittadino - spiega - rientra nella voce: alienazione immobili. Stiamo aspettando di rendere operative queste risorse».

Fra le iniziative del Comune c’è quella curata dal Laboratorio territoriale per l’educazione ambientale, diretto da Giancarlo Onnis. In base all’adesione al progetto “Parchi per Kyoto”, finalizzato all’azzeramento dei gas che alterano il clima, saranno donati a Savona degli alberi, gran parte dei quali verranno piantati alla Madonna degli Angeli.

Allo scopo di sensibilizzare i giovani all’amore per il verde, a settembre partirà un progetto nella scuola media “Pertini” di Lavagnola in collaborazione con la III Commissione della I Circoscrizione. «Inizieremo con la lettura del racconto “L’uomo che piantava gli alberi” di Jean Giono, una storia vera ambientata in Provenza - spiega Lazzari - poi chiederemo ai ragazzi di esplorare il loro quartiere, segnalando gli alberi tagliati o seccati e non più rimpiazzati. Tutto ciò porterà alla rinascita della Festa degli alberi».


[Fonte: Il Secolo XIX]