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30 novembre 2008

San Saturnino


In una città come Savona non è impossibile imbattersi in luoghi la cui storia si perde nei secoli presenti a pochi passi dal proprio mondo, magari avendoli ignorati sin d’ora.
La chiesa di San Saturnino, inglobata nell’adiacente villa omonima che da 5 secoli sorge a Mongrifone, tra le attuali Via N.S. Angeli e Via Privata Angeli, è uno di questi casi.


Grazie al gruppo storico La Campanassa ed alla Famiglia Minuto, che da circa 3 secoli si occupa del mantenimento del luogo sacro, il 29 Novembre, giorno dedicato al Santo, ho avuto il piacer di poter visitare l’antico luogo di culto.
Le origini della chiesa si perdono nella storia millenaria della città e delle sue “crose”, i viottoli che collegavano Savona con l’entroterra e, in questo caso, con il Piemonte e l’arco al suo interno in stile bizantino evidenzia le sue antiche origini, con ogni probabilità anteriori a quelle del primo atto nel quale San Saturnino (che ricordiamo essere un martire cristiano) viene menzionata, risalente all’XI secolo.
Attraverso decadimenti e successivi restauri (ricordiamo quelli del XVI e del XIX secolo), la chiesa è arrivata ai nostri giorni, così come la sua campana che, con i suoi 6 secoli di storia, è la più antica di Savona.


Come triste tradizione savonese, i luoghi della sua storia spesso vengono dimenticati ed abbandonati a se stessi. Le attenzioni della famiglia Minuto, che ricordiamo essere privati cittadini, garantiscono un eccellente mantenimento dell’interno della chiesa ma la parte esterna dovrebbe essere valorizzata come merita, ovviamente con il contributo delle amministrazioni e della Sovrintendenza alle Belle Arti.
Allo stesso modo una maggior pubblicità dovrebbe essere fatta al sito, ad oggi noto solo grazie all’iniziativa di un’associazione quale La Campanassa, mentre gli enti pubblici sembrano ignorare l’ennesimo gioiello della storia della nostra città.