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23 marzo 2009

Lettera aperta al Consigliere Delfino dopo l'approvazione del PUC

Caro Federico
Ti ringrazio di tutto cuore per la tua posizione di difesa della collina di Mongrifone.
E sono sicuro che, se potesse parlare, sarebbe il colle stesso a ringraziarti per il tuo - aimè - vano tentativo di preservarlo da una nuova ondata cementizia.
Il progetto per la costruzione di nuovi alloggi per l'edilizia popolare, progetto di per sè indubbiamente nobile, incontrerebbe gravi ostacoli se localizzato nella cossiddetta "Zona papessa", sia per una questione idrogeologica, sia per un discorso sociale che andrebbe a rinchiudere in uno stesso spazio periferico e lontano dal tessuto urbano esistente persone che avrebbero sicuramente bisogno di una maggiore integrazione con i differenti strati sociali di Savona. Sono argomenti che, purtroppo, i nostri amministratori non vogliono capire.
So che per te sarà una ripetizione, in quanto mi hai già dato ascolto più volte in passato, ma vorrei articolare nuovamente le mie conclusioni.

Iniziamo dall'assetto idrogeologico della zona.
Come molte altri parti della nostra città, la Collina Folconi - Mongrifone è ricca di falde acquifere, molte delle quali interrate negli anni successivi al secondo dopoguerra (Rio Cadeina e affluenti). Sino alla sua prosciugazione, nei pressi della papessa e della chiesa di San Saturnino era presente un laghetto, prosciugato nella recente epoca di urbanizzazione.
Ovviamente, e questo ogni persona di buon senso lo sa, l'acqua tende a ritornare sempre nello stesso posto per cui non sono rari i casi di allagamento l'ultimo dei quali, risalente al 2005 ha causato non pochi danni tuttora in attesa di essere risarciti da Comune e Regione.
Dopo il recende incendio di ettari di boschi adagiati sul colle, il sopracitato Rio Cadeina, portando con le sue acque detriti del bosco bruciato, ha intasato il suo corso sotterraneo e reso necessasi lavori di pulitura del greto a spese degli abitanti della Via. Tutta questa opera, costata decine di migliaia di euro, rischia di essere vanificata dal fatto che i terreni sul quale il corso d'acqua scorre, di proprietà demaniale e di enti pubblici, non vengono adeguatamente tenuti puliti. Le pulizie a valle non servone se a monte si continua a sporcare!
Inoltre, da circa un paio di anni, all'incrocio tra VIa Privata degli Angeli e >Via Nostra Signora degli Angeli, c'è una costante perdita di acque che parrebbe derivare da infiltrazioni nel greto interrato del solito Rio. Il comune, informato prontamente ed in più occasioni della situazione, provvede ogni tanto a riempire di asfalto le buche scavate dall'acqua, con il risultato di rendere l'intero tratto di strada scivoloso e a rischio cadute.
Rischio che, dopo raccomandate di manleva delle responsabilità, si è purtroppo avverato visto che una signora cadendo si è rotta una gamba.
Da poche settimane, infine, un nuovo rivolo d'acqua continua a scendere dai terreni sovrastanti che, ad occhio e croce, sembrerebbero proprio quelli dove si vuole avviare l'operazione immobiliare.

Perchè, prima di costruire, il comune non provvede ad intervenire sulla zona?
E quali effetti potrebbe avere un nuovo insediamento su questi corsi d'acqua?

Oltre ai problemi giò detti, i cittadini della zona stanno vedendo incrementare i loro disagi. Alcuni esempi?
L'autostrada che, costruita ovviamente DOPO l'edificazione dei palazzi, non ha ancora provveduto a montare le barriere antirumore promesse a gran voce da anni dagli esponenti dell'amministrazione
La ferrovia che non è da meno per inquinamento sonoro
La previsone di traffico che andrà presto ad aumentare dopo la realizzazione dell'Aurelia Bis sulla limitrofa Via Vittime di Brescia
La futura installazione di un'antenna radio in una zona della collina che irradierà di radiazioni ll rione.
Il malservizio dei trasporti pubblici, con due autobus che in contemporanea passano ogni mezz'ora e non collegano la zona nè con l'ospedale nè con il ponente nè con il levante della città.

Mi paiono motivi sufficienti per rendere gli abitanti quanto meno irrequieti e poco inclini alle decisioni dell'amministrazione.
Inoltre, a livello tecnico, il colle Mongrifone è molto pendente, per cui le case potrebbero usufruire di minor cubatura utile rispetto che se costruite su un terreno in piano.

Terreno che sarebbe stato disponibile, presso l'ex campo di tiro, se qualche politico con il doppio ruolo di consigliere comunale e presidente di una società sportiva non avesse posto il veto per la costruzione di un campo da hockey su prato che, tra le altre cose, costerà 1.600.000 Euro ai cittadini privi da anni di una piscina e con un palazzetto dello sport inadeguato alla più piccola città di provincia.

Temo di essermi dilungato ben oltre approfittando ancora una volta della tua disponibilità.

Grazie ancora

Alessandro