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12 settembre 2009

Ritrovamenti

E’ di questi giorni la notizia che a Livorno, durante gli scavi per la costruzione di un capannone, siano stati portati alla luce i resti dell’antico porto romano, ricoperti e messi in sicurezza in attesa di ottenere fondi per recuperarlo e renderlo agli occhi dei cittadini.
Ovviamente, sono immediatamente state revocate le concessioni per costruire e l’area è stata dichiarata di interesse archeologico.
Questa vicenda me ne ha fatto tornare in mente una situazione analoga che sta capitando proprio nella nostra Savona.

Durante gli scavi nell’area dell’ex ILVA, in corrispondenza di quello che era stato indicato da molti storici locali come il nucleo originario della nostra città, è stato rinvenuto l’arsenale sforzesco di origine rinascimentale, in parte ancora osservabile percorrendo la strada che collega al porto.

Unico di quel tipo sul mare, l’edificio, che poteva contenere altre venti navi, è stato costruito a cavallo tra il XV ed il XVI secolo da ingegneri lombardi, abituati ad operare sui laghi invece che sul mare. Questa caratteristica, che nella sua epoca lo rese scarsamente utilizzabile, era di per se una testimonianza dall’incredibile valore architettonico.

Purtroppo buona parte dell’arsenale ha dovuto cedere i suoi secoli di storia per poter permettere il nuovo allacciamento viario con l’area portuale, nonostante sarebbe stato un bene salvaguardare l’intero sito.
Addirittura, diverse colonne sono state rimosse e giacciono ora accatastate a lato di un bastione del Priamar.

Per non gettare completamente nel dimenticatoio un’opportunità simile, sia dal punto di vista archeologico che da quello turistico, penso che sarebbe doveroso poterne valorizzare qualche parte corredata da qualche iniziativa culturale stabile a lato, nella speranza che Savona non perda l’ennesimo treno per conservare parte della sua storia bimillenaria..