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11 giugno 2008

Un benvenuto al Presidente dei liberatori?


La visita Capitolina del Presidente degli Stati Uniti d'America George W Bush mi suggerisce uno spunto di approfondimento in merito ad una notizia distrattamente ascoltata alla radio.
La notizia parlava delle bombe degli "Alleati" sganciate su Milano. Un particolare agghiacciante mi ha colpito. Sulla città Meneghina venivano sganciate penne esplosive, che detonavano quando venivano raccolte.
Un pò incredulo di una simile barbaria, ho consultato alcuni siti internet. I risultati li mostro di seguito

Agli sganci < ciechi > di bombe negli attacchi a < tappeto > si aggiungeva il lancio di ordigni a scoppio ritardato, costruiti espressamente non per danneggiare installazioni militari, ma per uccidere i singoli italiani che inavvertitamente li avessero toccati. Per ingannare le vittime, detti ordigni avevano minuscole dimensioni ed erano contenuti in involucri che riproducevano fedelmente oggetti d'uso comune. Fra i più impiegati erano le penne e le matite esplosive. Esse venivano facilmente raccolte ed esplodevano non appena toccate. In seguito, altri oggetti esplosivi di forme diverse ma di eguale impiego vennero sganciati su tutta Italia fino all'aprile 1945. Tali ad esempio i piccoli ordigni lanciati nei campi di grano, in modo da colpire i singoli contadini che li urtassero durante il lavoro. Nella foto in alto a sinistra una bimba di Napoli ferita da una < penna esplosiva >.

[Fonte: inilossum]

Anche io ho un ricordo delle bombe giocattolo inesplose... o meglio, ricordo che me ne parlarono i miei, con l'indice alzato come si fa quando si deve sottolineare la serietà di quello che si sta per dire: in realtà la raccomandazione era di non raccogliere nulla da terra, raccomandazione rinforzata da disegni delle forme delle bombe, bombe a forma di barattolo di pelati, di scatolette di sardine, bombe a forma di siluro, bombe a forma di candelotto, di pezzo di tubo e poi mi dissero che, oltre a queste forme, una volta le bombe avevano forme anche di penne, di giocattoli, di bambole...

[Fonte: Melog]

Non sono certo dell'affidabilità della forte, visto anche altri contradditori interventi presenti in rete che bollano gli episodi come leggende urbane.
Di per certo so che è alle bombe americane che dobbiamo un ingente numero di vittime, di feriti e di edifici civili sventrati, i cui ricordi - specie nella zona del porto e del mercato civico - sono ancora ben visibili oggi, a 65 anni di distanza.