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01 novembre 2007

Omaggio al Commenda


L’attore Guido Nicheli è morto ieri all’ospedale di Desenzano del Garda per un ictus. Era celebre come «il Zampetti», il cummenda milanese per antonomasia, personaggio che ha fatto la sua fortuna con tanto di fans club.Guido Nicheli è riuscito a morire senza invecchiare, perché i cummenda hanno da sempre la stessa indefinita mezza età, sono stempiati da anni e hanno la parlata finto giovanile che toglie coordinate: «Hei animali, levate l’ancora, do you understand?». Parlava così, anche fuori copione perché le battute gliele hanno scritte addosso e le sapeva portare, con quell’accento lombardo diventato dopo di lui un modo di essere, un concentrato di Anni Ottanta che ha resistito al politicamente corretto.Il Dogui se ne è andato ieri, colpito da un ictus, il commendator Camillo Zampetti ha dato il suo addio in Vita Smeralda, uscito la scorsa estate, la sua stagione. È comparso, per tutti, dentro Ecceziunale veramente, nel 1982. Ancora senza nome, nel cast è semplicemente definito «uno snob» e chiede a Boldi, che sta dietro il bancone del bar: «Due ana, capito? Due ana, due analcolici, dai vieni giù dalla pianta». Il tipo che non sai se odiare o prendere per i fondelli, talmente sopra le righe da non essere mai considerato sul serio: arricchito, razzista, donnaiolo e ignorantello, ma abbastanza viveur da saper citare Françoise Sagan, come succede in Sapore di mare. Se la cava sempre, il proprietario della «fabbrichetta» che non legge i libri, ma le quarte di copertina e bastano per stare in società. Quello che «ho mandato la moglie, la titolare, a sgonfiarsi in clinica» e si presenta con amante al seguito, troppo appariscente per dare fastidio. Virna Lisi, che in Sapore di mare l’aveva sposato, cerca di fargli ricordare i tempi dell’amore in macchina e lui: «Ma cosa avevo? Un Alfone 1900 o l’Aurelia Spider? No, la Porsche, auto di grande libidine». E lei si gira dall’altra parte, perché non c’è altro da fare. Come lo zittisci uno che tanto non ascolta, che vive in una dimensione a parte dove a tutti, almeno una volta, è capitato di stare: sdraiati a bordo piscina, con l’aperitivo in mano e le olive a fianco, circondati da un lusso posticcio da vorrei ma non posso. Zampetti è la Milano da bere che va in vacanza a Cortina d’inverno e in Costa Azzurra d’estate, con qualche fine settimana a Forte dei Marmi. E quando i cummenda si sono apparentemente estinti, lasciando il posto a signorotti più tronfi ed eleganti, che avevano pure bisogno di darsi un tono con conversazioni intellettuali, lui è rimasto lì. Con i pantaloni rossi e l’istinto di maltrattare i camerieri.