E-Mail

23 settembre 2007

La settimana della mobilità


La settimana della mobilità sostenibile appena conclusasi si è rivelata, a mio parere, un completo insuccesso sul campo.
Insuccesso perché in questi giorni il traffico in Savona, vuoi per il rientro a scuola, vuoi per l’offerta di trasporti pubblici nettamente insufficiente, vuoi per le nuove modifiche alla viabilità, invece di snellirsi si è nettamente incrementato.

Ciò ha portato ad un deciso innalzamento della soglia di inquinamento atmosferico
Occorrerebbe fare rilevamenti puntuali sulla composizione dell’aria a Savona e, avuta la conferma che non si tratta solamente di sensazioni soggettive, agire in tempi rapidi per arginare il problema.

“Vai a piedi, in bicicletta, in autobus, condividi la tua auto, cambia!” questo è stato lo slogan della manifestazione. Slogan troppo carico di retorica e decisamente difficile da applicare. Vediamo il perché.

Andare a piedi significa percorrere marciapiedi spesso sottodimensionati ed in cattivo stato, a ridosso di strade trafficate e senza comunque alcun tipo di barriera con la carreggiata. Molte volte i marciapiedi sono così piccoli che i pedoni devono procedere in fila indiana, come purtroppo accade, tra l’altro, in Via Albenga e Via Falletti. Inoltre la zona pedonale, insieme con il verde pubblico sono davvero esigui e, in controtendenza con quanto avviene in Italia ed in Europa, non sono aumentati bensì diminuiti negli ultimi anni.

Più tragica ancora la situazione per chi, come me, si affida alla bicicletta per spostarsi in centro. L’unica pista ciclabile, quella di Corso Ricci e Corso Viglienzoni, è forzatamente condivisa con i pedoni, sino ad essere impraticabile nell’ultimo tratto. Nelle altre strade cittadine i ciclisti devono sfidare la sorte tra auto, moto, autobus e camion, non essendo loro dedicato alcun spazio. Inoltre, problema condiviso con i pedoni, i ciclisti devono fare i conti con uno strato di inquinamento che, come dicevamo prima, sembra essere sempre più insistente.
Una delle soluzioni per aumentare il traffico su bicicletta in una città già svantaggiata dai tanti saliscendi sarebbe sicuramente quella di realizzare nuove piste ciclabili, possibilmente separate dalla via carrabile da alberi.

Infine i mezzi pubblici. Innanzitutto, osservando i loro scarichi, mi chiedo quali siano le loro emissioni raffrontate al numero di passeggeri se non sia possibile utilizzare per la maggior parte mezzi ecologici, elettrici o a metano, come avviene già in città con analoghe caratteristiche (vedi Siracusa).
Sempre a tal proposito, ritengo utile un planning più efficiente di orari e destinazioni, in modo da soddisfare il maggior numero di utenze possibili e, come proposto in un ordine del giorno la scorsa primavera, di realizzare tariffe convenzionate di abbonamento per studenti, pensionati e lavoratori, in modo da invogliarli a lasciare a casa l’automobile.

Mi auguro che la prossima settimana della mobilità sostenibile possa inaugurare progetti concreti e non solo parole che, purtroppo, da sole non riescono a fermare il traffico.

Alessandro Venturelli