La vendita di Alitalia e la fine di Malpensa
Per anni Alitalia è stato un serbatoio di voti e di clientelismi. In questo modo si è arrivati, sin dai primi anni 90 (ci sono repertori televisivi che lo possono testimoniare), ad un sovradimensionamento del personale. Ma nessuno aveva il coraggio di licenziare e così..A distanza di oltre 15 anni, gli esuberi sono aumentati, e si rende necessario, oltre al piano industriale (modo elegante per dire licenziamenti) un passaggio di proprietà in mani straniere (proprio quei francesi che non più di due anni fa impedirono la scalata di Suez da parte di Enel), mentre tutte le altre compagnie aeree nazionali continuano a produrre utile.Oltre a tutto ciò, lo scale di Malpensa, il terzo più efficiente nonchè uno dei più grandi in europa, che serve quasi la metà dei fabbisogni nazionali, verrà ridimensionato per non fare più concorrenza a Parigi. E tutti i soldi pubblici investiti in esso, automaticamente persi, assieme a chissà quanti altri posti di lavoro di attività collegate.Grazie, non solo a Prodi ma a tutti coloro che in epoche recenti o passate non hanno trovato il coraggio di prendere misure adeguate, di quanti hanno strapagato i manager pubblici e ai manager stessi, incapaci che dovrebbero riconsegnare tutti i loro beni allo stato che troppo li ha foraggiati.
Un unica consolazione.Presto toccherà a Trenitalia, e in questo caso per forza di cose i servizi dovranno migliorare..
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