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27 maggio 2006

Gli alberi di Gervasio

Buongiorno

Finita la campagna elettorale, volevo fare al futuro sindaco, chiunque esso sia, un invito.
Guardare.. Ricordare.. e provare a superare.
Chi come me ama Savona, capisce di cosa sto parlando.
Piazza Sisto IV, Piazza Giulio II, la passeggiata (non completata nella sua intera avveniristica bellezza a causa del cambio di giunta) delle Fornaci, il recupero del porto con la costruzione di quel ponte pedonale che ha comunque rivoluzionato il modo di uscire dei Savonesi.
E ancora, sport e cultura.. Savona al centro del mondo intero per la due giorni del campionato mondiale di off-shore, un teatro – anzi, due - perfettamente funzionante con spettacoli di altissimo livello.. e potrei proseguire per ore, pagine e pagine su una persona che in soli quattro anni ha fatto più cose che le precedenti amministrazioni in cinquanta.
E poi, essere in mezzo alla gente per davvero, non come tagliatore di nastri, ma come persona cui fare domande ed attendere risposte (pagina di risposte sul giornale visite – NON SOTTO CAMPAGNA ELETTORALE – alle scuole).

Ma quello per cui ogni giorno lo ricordo con infinito affetto per l’amore dimostrato alla città, sono gli alberi, sempre più robusti, sempre più alti, fatti piantare dal Sindaco Gervasio in Via Vittime di Brescia ed in Via Stalingrado. Assieme alla realizzazione dell’impianto urbanistico attorno al Centro Commerciale Gabbiano, questo suo impegno ha fatto sentire la periferia non abbandonata a se stessa, ma gradevole contorno di un centro che avrebbe dovuto diventare stupendo.

Mi guardo meglio intorno.
Di fronte al Teatro Chiabrera, dopo un rifacimento durato anni, solo squallido cemento.
La passeggiata delle fornaci ridotta a pezzi.
Le colonne di Piazza Sisto offese da scritte contro l’alta velocità.

Signor Sindaco, la prego, si ricordi di un gentiluomo, magari dedicandogli una di quelle vie o di quelle piazze che ha tanto curato.
E non si fermi qui.
Provi a ricalcare il lavoro di quel Grande Uomo

Alessandro