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06 novembre 2006

Il carico e scarico della merce

Lavorando nel pieno centro cittadino, in Via dei Vegerio, quotidianamente sono costretto a fare i conti con il traffico. La relativa vicinanza alla mia abitazione (circa un chilometro) mi permette di lasciare parcheggiata nel cortile la macchina e di utilizzare per il tragitto la bicicletta o semplicemente le suole delle scarpe.
Indubbiamente risolvo in questo modo uno dei principali aspetti negativi del traffico, le attese fermi in coda, ma sono ancor più vulnerabile da un suo grave afferro collaterale, l’inquinamento che, secondo una mia sensazione respiratoria, trovo sempre più intenso.

Le ragioni del traffico (argomento per me affascinante a tal punto da aver realizzato due relazioni durante il mio percorso di studi all’università) sono molteplici e difficilmente riconoscibili nel loro insieme. Di certo le strade strette della nostra città e la mancanza di parcheggi che spinge le auto ad un lungo carosello non vanno a vantaggio del flusso stradale, così come la mancanza di sottopassaggi per l’attraversamento pedonale e l’efficienza dei mezzi pubblici.

A tutto questo si deve aggiungere la riduzione delle corsie dovute alla sosta selvaggia delle automobile ed alle fermate dei mezzi di trasporto merci oltre gli spazi a loro riservati (zone carico - scarico). In molte vie del centro questo fenomeno, in parte sicuramente dovuto alla sosta non autorizzata nelle zone di carico e scarico, riduce la carreggiabilità della strada, creando un “effetto imbuto”.

Ho fotografato alcune di queste situazioni, per mettere sotto gli occhi di tutti questo problema.














Corso Italia

















Piaza Diaz
















Via Boselli