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20 luglio 2006

Per non dimenicare?

Buongiorno, cari amici

Cade oggi il quinto anniversario della morte di Carlo Giuliani, giovane manifestante delle frange violente dei no-global caduto in uno scontro con l'agente Placanica. I media ricordano Giuliani come una sorta di eroe, mentre i suoi "compagni" lo celebrano con manifestazioni "Per non dimenticare".

Ma è giusto fare così?

Ripercorrendo i fatti di quel drammatico giorno (una vita di appena 20 anni scivolata via è comunque un fatto drammatico), ci viene detto dai giornali che l'Agente Placanica ha sparato a Giuliani, che lo stava attaccando con un estintore. Le notizie - se non ricordo male - ci parlano del veicolo dei carabinieri circondato minacciosamente dagli aggressori. Fatti di questo genere, con facinorosi manifestanti sedicenti no-global che prendono di mira i ragazzi delle forze dell'ordine sono purtroppo molto comuni in Italia, a detta di alcuni amici che servono la Patria.

Proviamo ad immedesimarci nella scena.
Immaginate quanto debba essere divertente, per una persona che non guadagna neppure 1.000 euro al mese, stare ore sotto il sole cocente in mezzo a esagitati che gridano "Sbirri bastardi" "Figli di P.." o esternano la loro voglia di uccidere uomini in divisa.
Bene, immaginate ora di essere circondati da questa gentaglia, in un rapporto di infeiorità di 50, 100 a 1 armata di bastoni e sassi. E, addirittura, estintori.
Mettetevi nei panni di un ragazzo di 20 anni, che porta da poco tempo la divisa. Rabbia, indignazione, e paura. Questo sarebbe quello che proverei io.
Siamo all'atto finale.
Immaginate che uno di questi si lanci contro di voi con un estintore in mano.
Vi viene in mente che un estintore preso in testa può uccidere.

Non voglio pensare a cosa avrei fatto in quel frangente, ci sono troppe variabili in gioco. La freddezza di una persona, lo spavento, decisioni di un secondo che segneranno anni.
Ma, per dirla come una legge della fisica, "Ad ogni azione corrisponde una reazione"

E' curioso che si voglia ricordare una persona le cui intenzioni erano quelli di ferire un agente senza nessun motivo.
Ed è curioso se fatto da un popolo che ama dimenticare.
Soprattutto gli eccidi.
Mi riferisco ai 39 soldati del battaglione San Marco uccisi dai partigiani a guerra finita al Colle di Cadibona (http://www.gruppoconsiliareleganordsavona.blogspot.com/)

Per non dimenticare..