Nel tratto di Corso italia compreso tra Corso Mazzini e Piazza Giulio II, al degrado del vecchio San Paolo si aggiunge quello delle aiule.
Oltre a versare in condizioni pietose, con il rischio di far inciampare i passanti, spesso ospitano alberi secchi o fusti recisi.
Il massimo dell'assurdo lo si è raggiundo asfaltandone una di esse. Evidentemente, un pò di bitume è una soluzione più comoda rispetto ad una lunga e complessa ripiantumazione.
L'ingloriosa fine di un pezzo della nostra storia (ovvero come la sovraintendenza ai beni culturali lascia correre)
Accatastate alle mura del priamar come vecchi oggetti senza valore giacciono abbandonate alcune colonne rinvenute negli scavi in zona Crescent ed appartenute al secolare Arsenale Sforzesco.
A nulla sono valsi gli innumerevoli appelli della consulta culturale savonese e presto anche le residue colonne ad oggi visibili tra Crescent e Priamar verranno catalogate, rimosse e depositate tra l'oblio in qualche scantinato.
Questa è la visione poco lungimirante di un'amministrazione che vuole far credere ai auoi cittadini di avere una vocazione turistica.
Come sono lontani i criteri di integrazione tra nuovo e antico, utilizzati nelle più grandi città europee per abbinare alle comodità delle moderne infrastrutture la bellezza e la storia dei vecchi reperti!
In Via Nizza sono stati rifatti i marciapiedi lato mare.
L'opera, di per sè necessaria, lascia un forte interrogativo: essendo previsto per quel tratto di strada la realizzazione di una passeggiata con pista ciclabile che, partendo dal marciapiede in questione, dovrebbe occupare anche parte della carreggiata, hanno senso i lavori appena eseguiti? Non si tratta di un semplice spreco?
Dottore in ingegneria, docente e cooperatore sociale, ho ricoperto dal 2006 al 2011 il ruolo di Consigliere nella Seconda Circoscrizione, sino alla loro soppressione. Ho pubblicato i romanzi Le Porte del Brandale nel 2009 e I Fiori Recisi nel 2011. Sono iscritto alla associazione A Campanassa