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27 agosto 2008

Ladri di Sellini

Tempi duri per noi ciclisti savonesi! Pochi giorni fa, posteggiata la bicicletta in Via dei Cambiaso per una breve commissione, ho trovato un'amara sorpresa: niente più sellino!

Durante la ricerca di un ricambio presso i negozi specializzati (le misure particolari del canotto mi hanno costretto ad una lunga odissea), ho scoperto di non essere stato l'unico bersaglio dei “Ladri di sellini” durante quest'ultima settimana di Agosto, mentre facendo un po' di attenzione alle biciclette parcheggiate per Savona se ne notano molte prive, per l'appunto, di sella.

Un ennesimo tipo di bravate e di microfurti che contribuiscono ad esasperare gli animi dei Savonesi.

25 agosto 2008

Trofeo Renato Dallaglio



Lo scorso week end, alla presenza di numerosi giocatori, amanti delle bocce, amici di Renato e semplici cittadini, si è svolto presso i locali della G.S. La Boccia di Via Torino il primo Trofeo di bocce dedicato al nostro compianto Presidente.
Un'occasione per unire, socializzare, guardare del bel gioco e stare insieme, nell'ombreggiata cornice della Bocciofila che Renato tanto ha amato e tanto a contribuito a rendere così com'è oggi.

Per la cronaca hanno vinto i padroni di casa, ma questo passa sicuramente in secondo piano..

Ciao Renato!

17 agosto 2008

La magistratura ligia al suo dovere

Savona. Sequestrato in Darsena a Savona un piccolo fabbricato in fase di costruzione adiacente alle ex officine di via Calata. Sono stati gli agenti della polizia municipale di Savona a porre i sigilli alla strutturra su disposizione del sostituto procuratore Alessandra Coccoli.

L’edificio, di 55 metri cubi e 21 metri quadri, destinato ad ospitare impianti tecnici, non era previsto nel progetto originale, tuttavia era stata fatta una richiesta di variante ancora al vaglio dei tecnici del Comune. L’impresa costruttrice ha comunque iniziato i lavori prima della necessaria autorizzazione, compiendo quindi un abuso edilizio, considerando che la zona è soggetta anche a vincolo paesaggistico. Inoltre è stata edificata una soletta in cemento armato senza alcun permesso.

[Fonte: IVG]

Il fabbricato in questione si riferisce all'edificio nella foto.
Sono andato ad esaminrlo di persona, è un piccolo locale adito ad ospitare un particolare tipo di caldaia studiata apposta per il risparmio energetico.

Certo, la legge è legge, i costruttori avrebbero potuto aspettare un attimo ma.. non fa sorridere il fatto che si vada a cercare il classico ago nel pagliaio di fronte all'evidente scempio (seppure, ahimè, in regola con le carte) di Torre Bofil e Crescent? O forse è proprio l'edificio in se che non è molto gradito a qualcuno, impedendo la libera visuale dai piani bassi della Torre Orsero?

13 agosto 2008

La vecchia linea ferroviaria: le buone e le cattive



Apprendo ieri due notizie contrastanti sull'utilizzo dell'ex tracciato ferroviario atualmente in disuso, su due differeni tratte.
Come direbbe un vecchio ispettore di polizia di moltissimi lungometraggi del passato "avanti, prima le cattive!".

Le cattive arrivano, stranamente, non dal capoluogo ma dalla limitrofa Albissola, la cui amministrazione pare abbia deciso di acquistare la tratta per farne un'alternativa all'Aurelia solo in un senso di marcia, a seconda del traffico e delle fasce orarie, per favorire l'afflusso ed il deflusso degli albissolesi verso e da Savona.
Un brutto stop sia per chi vorrebbe un utilizzo "pulito" del tracciato, come ad esempio una littorina elettrica che andrebbe a diminuire fortemente il numero delle vetture sia per chi crede che il progetto porterà reali benefici alla viabilità, visto che le contraddizioni tecniche si intuiscono in modo palese, sia per la tratta (in quel punto l'aurelia non è molto trafficata, in quanto le zone calde sono prima e dopo) sia per la sicurezza (nessuna via di fuga in caso di incidente nelle gallerie con rischi incalcolabili).
Ancora una volta si vuole agevolare il gommato, in base a non so quale filosofia di costi ed impatti ambientali.

Arriviamo finalmente alla notizia buona. Il comune ha accolto la nota al PUC della Seconda Circoscrizione, caldamente sostenuta dal sottoscritto e dal presidente, per un utilizzo della galleria ferroviaria, oggi dismessa, che collega Via Falletti alla zona del Miramare. Per ora si parla di accertamenti tecnici da parte degli uffici competenti. Un buon inizio che potrebbe collegare agevolmente i 12.000 abitanti di Villapiana al mare..

11 agosto 2008

La Liguria e le fonti rinnovabili

Leggo su un sito di informazione locale il seguente articolo, che proprio mi ha lasciato a bocca aperta..


La Liguria vanta grandissime potenzialità che probabilmente non verranno valorizzate nonostante le direttive Comunitarie (tra le quali la 67/2001 CEE che prevede il raggiungimento al 21% della produzione elettrica nazionale da fonte rinnovabile) ai paesi membri dalla Comunità Europea. A tal riguardo l’obiettivo della UE, il cosiddetto 20-20-20, prevede il raggiungimento del 20% nella riduzione di emissioni di CO2, il 20 % di risparmio energetico ed il 20% di produzione di energia da fonte rinnovabile entro il 2020.

Per incentivare lo sviluppo delle rinnovabili (Solare termico, Idrico, Fotovoltaico ed eolico) il governo ha approvato il famoso conto energia con decreto del 19 febbraio 2006 (accessibile tutt’oggi) e le regioni dovrebbero contribuire attraverso l’attivazione di bandi ad hoc ed inclusione dello sviluppo rinnovabile nei PEARL (Piani Energetici Regionali), nei Piani energetici Provinciali e nei piani Urbanistici Comunali.
Eclatante il caso della Regione Toscana, che si erge a guida e brilla per incentivi sul fotovoltaico ed eolico (oggi in Toscana il privato può accedere a finanziamenti a fondo perduto fino al 20% sul fotovoltaico ed allo sgravio del 55% sull’ IRPEF per solare termico, mentre è sufficiente una DIA per installare un minieolico). In Toscana si spinge per uno sviluppo eolico che tenga conto dell’armonia tra paesaggio e sviluppo incentivando l’eolico OFF SHORE in particolar modo e prevedendo 300 MW (da eolico appunto) nel PIER 2008!

Le popolazioni liguri subiscono l’impasse delle amministrazioni che hanno deciso di non facilitare lo sviluppo sostenibile sul territorio, una reticenza che spinge le nostre amministrazioni sempre più lontano rispetto ai problemi incombenti.
Non è uno scherzo né un pesce di luglio quello che è accaduto: la Regione Liguria ha reso noto che l’eolico sarà favorito solo in certi Comuni del proprio territorio e, davvero ma davvero, nella lista mancano molti dei Comuni con serio potenziale eolico, mentre brillano territori senza alcun vento. Sarebbe interessante capire perché la Liguria boccia lo sviluppo decentrato di energia da fonte rinnovabile, unico sviluppo in grado di dare autonomia energetica a Comuni, frazioni e famiglie. Spesso l’amministrazione obietta che la Liguria produce molto più di quanto consuma: sì, vero, ma a carbone, olio combustibile e gas, con una ricaduta sull’ambiente quasi fuorilegge rispetto agli obiettivi Comunitari del 2020.

La rivoluzione rinnovabile parte da principi semplici, logici ed antichi: uno sviluppo decentrato in scala medio-piccola distribuito uniformemente sul territorio come unica soluzione al caro-petrolio ed al sempre più difficile approvvigionamento delle risorse. Tale sviluppo considera le risorse presenti come le uniche da sfruttarsi tentando di non stravolgere l’ambiente circostante. Dai pannelli solari per il riscaldamento dell’acqua al fotovoltaico, dalle biomasse all’idrico per la produzione dell’energia necessaria alle proprie esigenze.
Visto il rapporto assolutamente vincente tra costo e produzione, nel caso dell’eolico, sarebbe logico che fossero le amministrazioni comunali a pronunciarsi sulla loro disponibilità e sulle loro intenzioni in proposito.

Perché negare uno sviluppo regionale che contempli il business delle rinnovabili? Oggi è possibile dare un impulso alle attività produttive regionali permettendo lo sviluppo delle potenzialità energetiche sul territorio ed intrecciando impresa ed amministrazione nella pianificazione di attività collaterali che vanno dal turismo eco sostenibile al bio food.
La Liguria (con un irradiamento solare invidiabile pari a 1500 kWh per metro quadro di superficie) non riesce a sfruttare il sole sufficientemente, le amministrazioni bloccano l’installazione di pannelli fotovoltaici esasperando le pratiche burocratiche e rendendone molto complicata la proliferazione.

Oggi la politica energetica mondiale ci vuole tutti dipendenti dalle 7 sorelle, che gestiscono il business dell’idrocarburo e dettano i prezzi ai nostri spostamenti, in scala minore 3 mega centrali a carbone, gas e olio combustibile regolano la nostra vita elettrica distribuendo attraverso la rete ligure l’energia prodotta alla Spezia, Vado Ligure e Genova. Contemporaneamente la Regione Liguria decide che i mulini a vento ed i pannelli fotovoltaici deturpano il territorio e li vincola quindi a zone fortemente antropizzate o comunque "già impattate" purché lontane dalle dolcezze del territorio.

Qui dobbiamo distinguere tra l’ecologista del passato, che in Italia si è tradotto in negazionista, ovvero negare tutto perché tutto è impattante, e l’ecologista che guarda al futuro ed è consapevole che il nostro bel paese rimarrà tale ancora per poche decine di anni prima che i cambiamenti climatici lo trasformino in jungla o deserto. Purtroppo i funzionari della Regione Liguria preposti agli uffici di impatto ambientale fanno parte della categoria dei negazionisti, ed in quanto tali obsoleti e superati al punto che ogni qualvolta che la politica tenta di imporsi su di loro, riescono ad aggirare le direttive comunitarie mettendo ulteriori limitazioni allo sviluppo delle energie rinnovabili.
Allora eliminiamo gli uffici di impatto ambientale per l’insediamento delle energie rinnovabili, anche perché non ci sono uffici di impatto ambientale per mettere sulla strada un Tir che è visivamente più impattante di una pala eolica, uccide più avifauna di una pala eolica e per la metà del suo tragitto, come è noto, gira vuoto, scarico di merci.

[Fonte: www.mentelocale.it]

06 agosto 2008

Risparmio Energetico e Urbanizzazione

Anche durante le vacanze non ho potuto fare a meno di osservare con occhio critico gli usi urbanistici ed energetici dei paesi ospitanti.
Ciò che duole maggiormente è osservare come l'Italia sia indietro in entrambi i campi.
Per quanto riguarda il risparmio energetico, le località di Izmir (Turchia) e Santorini (Grecia) hanno molto da insegnarci.
La maggioranza delle abitazioni è infatti provvista di pannelli solari per riscaldare l'acqua sanitaria, che consente anche un bel vantaggio per il proprio portafoglio.
Parlando di urbanistica, tralasciando gli abusivismi della confusionaria Izmir, non ho potuto fare a meno di rimanere incantato dalle deliziose costruzioni delle isole di Santorini, Mikonos e Patmos, dove anche i borghi più moderni sono stati ediicati nel pieno rispetto paesaggistico senza intoccare il territorio.

L'esatto contrario di quanto avviene da noi..



Abitazioni periferiche di Izmir (Turchia) sovrastate da pannelli solari



Un condominio nell'isola di Santorini (Grecia)



L'approdo di Santorini: Per fortuna nè Bofil nè Fuksas sono arrivati sino a lì..